CHIESA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
La chiesa è situata in piazza Antonio Gagini.
Sulla campana si legge la data 1535, ma probabilmente la chiesa è stata edificata su un edificio sacro già esistente.
La struttura è stata rifatta nel 1543, ma i lavori sono continuati negli anni successivi, quando sono stati aggiunti il campanile, la facciata rinascimentale, la cupola e il coro.
La chiesa, ad una sola navata, ha otto altari e due cappelle poste una di fronte all'altra. Entrando, a destra, si trova l'altare dedicato alla Natività; segue quello dedicato a S. Martino di Tours, quindi la cappella di Cristo alla Colonna e l'altare di S. Ignazio di Loyola.
Da notare l'arco rinascimentale che adorna la cappella, sicuramente un inserimento postumo, le cui colonne sono sostenute da leoni alati a destra ed animali con il volto di sfingi a sinistra.
Sui capitelli sono scolpite figure di re e profeti: sul frontone lo Spirito Santo circondato dagli angeli e sotto di esso un mascherone con ai lati due delfini dal volto umano. La statua del Cristo, in cartapesta, pare sia stata costruita da un pastore del luogo che, compiuta l'opera, morì tre giorni dopo. Si dice che il pastore raccontò d'aver visto Gesù Cristo in sogno che si era complimentato con lui per la buona riuscita del lavoro e che per questo gli aveva assicurato il regno dei cieli. A sinistra vi sono l'altare della Madonna delle Grazie, il cui dipinto risale al XVII sec., quello di Gesù e Maria e, a seguire, la cappella di San Giuseppe e l'altare di S. Michele Arcangelo.
L'altare maggiore, posto in fondo al coro, è dedicato alla Vergine Annunziata compatrona della città. Di fronte all'altare maggiore, posti ai lati dell'entrata sono da ammirare i dipinti raffiguranti S. Orsola (XVI sec.) e la Madonna degli Angeli (XVII sec.), con accanto i santi Francesco e Chiara e il paese di Bronte salvato dall'ira del vulcano. L'opera che più merita attenzione è il gruppo scultoreo, consegnato alla città nel 1543 e posto sull'altare maggiore, rappresentante la Vergine Annunziata e l'Angelo Gabriele. Il gruppo marmoreo, di scuola gaginesca, coglie l'attimo dell'annuncio appena dato con l'angelo chino verso la Vergine. Il dorso e l'ala dell'angelo non sono stati ultimati.
L'odierna chiesa Madre, nata dall'unione degli edifici preesistenti della chiesa di Santa Maria e della SS. Trinità divisi da una strada, è una delle più antiche di Bronte.
L'unione delle due chiese non avvenne nello stesso tempo.
La chiesa di Santa Maria, già prima della riunione delle borgate cominciata nel 1535, era la chiesa madre del piccolo borgo, come attestano i registri matrimoniali e la posizione dove essa sorgeva, in piazza (chiazza, in dialetto), luogo in cui si svolgeva tutta la vita pubblica del popolo.
L’edificio ha conservato la struttura architettonica a tre navate, sostenute da dodici colonne di pietra arenaria con capitelli corinzi, oggi nascoste dalle opere murarie successive.
Le volte risalenti al XVIII sec. hanno sostituito l'originario tetto a capriate.
Entrando dall'ingresso principale si notano, sulla destra, colonne in pietra arenaria con capitelli corinzi e fregi con temi floreali.
Si tratta dell'antico ingresso della chiesa di Santa Maria.
Di notevole interesse sono gli altari del Crocifisso e del Purgatorio. Entrambi risalgono alla metà del XVII sec.
L’altare del Crocifisso ha quattro colonne a spirale con viti dorate attorcigliate. Tra le colonne vi sono quattro medaglioni raffiguranti gli Evangelisti e statue di angeli.
Al posto dell'altare c'era la porta d'ingresso della chiesetta della SS. Trinità.
La croce in legno, con il Crocifisso in cartapesta del 1505, è stata portata nella chiesa Madre dopo l'eruzione dell'Etna del 1651.
Di fronte all'altare del Crocifisso è posto quello del Purgatorio, anch'esso in stile barocco e ancora più ricco di decorazioni e di fregi del primo. Anche in questo altare si notano quattro colonne a spirale con viti dorate attorcigliate, terminanti in un viluppo di ricco fogliame.
Al centro, in alto, uno scudo su cui è impresso un verso di Orazio.
Fra le colonne della nicchia sono scolpiti diversi scheletri che, con gli adeguati ornamenti, rappresentano gli appartenenti alle gerarchie ecclesiastiche e politiche compresi papi ed imperatori.
Degno di attenzione è il battistero, risalente al 1614, come mostra la data incisa sulla base.
Il fonte battesimale è in marmo, ricoperto da una struttura ottagonale in legno con cupola. Su fondo bianco emergono decorazioni lignee in azzurro e oro.
Tutta la chiesa è decorata con colori oro, argento e pastello.
CHIESA SANTA MARIA DELLE GRAZIE
Posta all'ingresso del centro abitato, a sud della città, la chiesa risale al XVI sec.
Presenta una struttura semplice ed armoniosa.
Sulla facciata è ancora visibile un affresco risalente al XVI sec.
L'edificio è l'unico a forma ottagonale fra tutte le chiese di Bronte.
All'interno si trovano tre altari dedicati a S. Maria delle Grazie, a S. Cosimo e Damiano ed a S.Domenica.
La piccola chiesa è meta di continui pellegrinaggi da parte degli abitanti di Bronte durante il periodo che va dal 12 al 24 novembre, in onore della Madonna.
CHIESA SANTA MARIA DEL SOCCORSO Posta all'ingresso del centro abitato, a sud della città, la chiesa risale al XVI sec.
Presenta una struttura semplice ed armoniosa.
Sulla facciata è ancora visibile un affresco risalente al XVI sec.
L'edificio è l'unico a forma ottagonale fra tutte le chiese di Bronte.
All'interno si trovano tre altari dedicati a S. Maria delle Grazie, a S. Cosimo e Damiano ed a S.Domenica.
La piccola chiesa è meta di continui pellegrinaggi da parte degli abitanti di Bronte durante il periodo che va dal 12 al 24 novembre, in onore della Madonna.
CHIESA SANTA MARIA DEL SOCCORSO
La chiesa, di origine medievale, si trova nella zona più antica della città, tra la piazzetta Procida e via S. Pietro. Costruita intorno alla fine del XII sec., si pensa addirittura sia stata la prima chiesa edificata nel centro abitato. Tra il XIV e il XV sec. fu interamente affrescata. Nel 1575 fu ingrandita, mentre alla fine del XVII sec. furono ultimati gli stucchi. Il primo rifacimento risale al XV sec., come testimonia un ingresso laterale con portale in pietra arenaria e tre finestrelle ogivali a spiraglio. In origine la chiesa era di dimensioni più piccole. E’ stata ingrandita in epoca successiva con l'aggiunta del coro e dell'abside. Con la ristrutturazione avvenuta nel XVIII sec. conferisce all'edificio un'aspetto architettonico più lineare. La tradizione vuole che proprio in questa chiesa, nell'attuale sacrestia, furono nascosti importanti ed antiche scritture del casale di Bronte quando, nel 1636, nel clima di sommossa contro gli ufficiali dì Randazzo, Bronte fu dichiarato colpevole di lesa maestà e per questo i loro abitanti puniti con una dura repressione. Tra il 1840 ed il 1880, la chiesa fu adeguata al gusto dell'epoca con la costruzione, sull'impianto origìnale, di un'altra chiesa. Nel 1950 fu ultimata la volta.Tra il 1977 ed ìl 1980 la chiesa fu restaurata interamente e venne ultimata la pavimentazione in marmo. Tra il 1990 ed il 1991 fu demolita la navata costruita nell'Ottocento. Duranti i lavori sono emersi diversi affreschi risalenti al XV sec. Gli affreschi sono oggi ben visibili e mostrano una buona tenuta dei toni cromatici. Nella chiesa è anche conservato un pregevole organo a canne del 1847. La campana rìsale al 1699. Un attento sguardo all'interno dell'edificio religioso permette di osservare la rilevante qualità artistica degli altari dedicati a S. Placido, a Maria Santissima del Soccorso, a S. Francesco di Paola e a Santa Lucia del Crocifisso. L'altare maggiore, il più antico tra tutti, è dedicato alla Vergine Maria. Il dipinto, di pregevole fattura, è di autore ignoto (forse un artista palermitano) e fu donato alla chiesa dal venerabile Ignazio Capizzi. Particolare attenzione merita una statua lignea, opera dello scultore Graziano Ceriti di San Fratello.